Luigi Accardo clavicembalo
Sara Meloni violino barocco
Canzoni da Sonare
Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525 -1594)
Vestiva i colli (adiminuito per Rognoni)
Dario Castello (? – 1658)
dalle Sonate Concertate in Stil Moderno – libro secondo, Sonata Prima a sopràn solo
Giovanni Andrea Cima (1580 – 1627)
Capriccio à due
Marco Uccellini (1603 -1680)
dall’opera V, Sonata Terza
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Giovanni Picchi (1571 – 1643)
dal Fitzwilliam Virginal Book, Toccata in Re
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Giovanni Battista Fontana (1589 – 1630)
Sonata Terza a Violin solo
Marco Uccellini (1603 -1680)
dall’opera V, Sonata Quarta
Biagio Marini (1594 – 1663)
dall’opera VIII, Sonata Terza: Variata per il Violino
Antonio Bertali (1605 – 1669)
Ciaccona in C
A seguito dell’importante scisma dell’unità religiosa, le arti e la musica dell’Europa cinquecentesca vivono una fase di fioritura e di rinnovamento. Con l’avvento dell’editoria musicale nasce e prende piede un nuovo genere, la chanson parigina, canto sillabico a più voci. Nella seconda metà del secolo – proprio da quest’ultima – deriva una nuova forma di stampo prettamente strumentale, detta canzone da sonar, che è considerata oggi l’antenata delle forme strumentali quali suite e sonate che saranno successivamente sviluppate nel periodo barocco.
Durata 50 minuti circa
Organico: Violino e basso continuo (Clavicembalo + Tiorba e Violoncello)
La Battaglia dei Violini
- B. Buonamente (1595 – 1642)
Ballo del Granduca
Giovanni Paolo Cima (1570 – 1622)
Sonata a tre
Girolamo Frescobaldi (1583 – 1643)
Canzoni da sonare a una, due, tre et quattro
Canzon Quarta e Canzon Terza à due canti
Andrea Falconieri (1585 – 1656)
Battalla de Barabaso yerno de Satanas
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Alessandro Scarlatti (1660 – 1725)
Toccata VIII in La, II Libro
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Arcangelo Corelli (1653 – 1713)
Sonata a tre in sol Maggiore Op. 4 n. 10
Adagio
Allegro
Adagio
Grave
Presto (Tempo di Gavotta)
Sonata a tre Ciaccona in sol Maggiore Op. 2 n. 12
Largo
Allegro
Antonio Vivaldi (1678 – 1741)
Trio sonata La Follia in Re Minore, op. 1 n.12, RV63
Come in un eterno duello, il concertato dei due violini protagonisti ci accompagna in un viaggio che ripercorre l’evoluzione della Sonata a tre nel repertorio italiano dal primo Seicento fino al Settecento inoltrato.
Durata 50 minuti circa
Organico: Due violini e basso continuo (Violoncello o Violone e Clavicembalo)
Paris, le centre du bon
Marin Marais (1656-1728)
Suite II da Pieces en Trio
Prelude, Fantasie, Sarabande II, Rondeau, Gavotte, Menuet I, Plainte, Petitte passacaille
Georg Philipp Telemann (1681-1767)
Concerto Primo in Sol maggiore da “Paris Quartets”
Grave, Allegro, Grave, Largo, Presto, Allegro
François Couperin (1668-1733)
La Françoise da “Les Nations”
Sonade, (Gravement-gayement-rondement-gayement-gravement-vivement) Air, gracieusement-gayement – Allemande, (sans lenteur) – Première Courante, (noblement) – Sarabande, (gravement) – Gigue, (gayement) Chaconne ou Passacaille, (modérément)
François Couperin (1668 – 1733), discendente di una grande famiglia di musicisti, è stato esponente di spicco di un ben preciso “gusto musicale”, caratterizzato da un far musica lezioso, ricco di fioriture e orpelli, e strutturato su un susseguirsi ostinato e costante di cellule ritmico – melodiche. Sebbene egli sia soprattutto conosciuto oggi come compositore di musica clavicembalistica, il suo contributo alla produzione cameristica coeva è stato di enorme importanza. Les Nations è un’opera nata con l’idea di rappresentare le virtù degli stili italiano e francese a confronto. Ognuna delle quattro suite (da Couperin denominate ordres) celebra una potenza cattolica europea: Francia, Spagna, Sacro Romano Impero e la dinastia Sabauda del Piemonte. In esse è evidente una combinazione di stili che racchiudono la sonata a tre, di matrice italiana, e una successione di danze francesi a mo’ di suite. Pubblicate a Parigi nel 1726, le suite sono introdotte da una prefazione nella quale Couperin rivela che una parte della raccolta fu in effetti composta svariati anni prima: la gestazione dell’opera durò più di trent’anni. Egli, soprattutto, spiega che la sonata La Francoise fu non solo la prima triosonata da lui composta, ma anche la prima sonata da chiesa all’italiana scritta in Francia. I manoscritti originali della prima, seconda e quarta sonata sopravvivono in due copie contemporanee, con titoli differenti, conservate a Parigi e a Lione. Curiosamente, la versione definitiva non fu pubblicata in partitura, bensì in parti separate: sebbene esse non diano alcuna indicazione riguardo la strumentazione desiderata dal compositore, data la genesi delle opere e per l’appunto la la volontà di una versione in parti staccate, è evidente che la disposizione usuale delle trio sonate italiane è la più indicata. Due violini (o un violino e un flauto) si spartiranno le due voci principali, accompagnate da un basso d’arco e da un quarto strumentista che, preferibilmente al cembalo, realizzi il basso continuo.
Durata 50 minuti circa
Organico: Traversiere, Violino, Violoncello e Clavicembalo
Il Mozart Nero
Joseph Boulogne Chevalier de Saint-George (1739 – 1799)
Sonata op. 1 n. 1
Allegro, Tempo di Minuetto
Sonata op. 1 n. 2
Allegro Moderato, Andantino
Sonata op. 1 n. 3
Allegro, Rondeau gracioso
Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791)
Sonata K27
Andante poco Adagio, Allegro
Sonata K 29
Allegro molto, Menuetto
Sonata K 31
Allegro, Tempo menuetto moderato (con 6 variazioni)
Joseph Boulogne Chevalier de Saint-George, figlio di una schiava africana e di un ricco proprietario terriero francese e simbolo della emancipazione degli schiavi degli imperi coloniali europei, divenne il primo compositore di musica classica di origine africana. Contemporaneo di Wolfgang Amadeus Mozart, fu – oltre che grande violinista – un eccellente fiorettista. Il Programma prevede le sonate della opera prima affiancate ad alcune sonate giovanili di Mozart stesso.
Durata 55 minuti circa
Organico: Violino e Clavicembalo